Rivista beQuadro
Per consultare i numeri della Rivista e l’archivio del Centro per la Sperimentazione e la Didattica Musicale, inseriti nell’Archivio Storico del Comune di Fiesole, utilizzare questo CONTATTO
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Presentazione rivista beQuadro 1981 – 2005
Elettra Vassallo – ex direttrice dell’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano
La rivista beQuadro, che fu pubblicata per la prima volta nel gennaio del 1981, ebbe una vita molto lunga; l’ultimo numero (il numero 100) fu pubblicato infatti nel 2005.
Un quarto di secolo è un periodo importante per una rivista: non è infatti semplice mantenerla in vita senza tradire gli obiettivi e gli scopi che sono stati indicati esplicitamente fin dal primo numero.
25 anni di vita nel corso dei quali furono affrontati i più svariati argomenti dell’educazione musicale: creatività ed educazione musicale, attività per bambini ed adulti, attenzione rivolta alla coralità e ai problemi connessi con l’intonazione, analisi sistematica dell’organizzazione dell’insegnamento della musica nei vari paesi europei (Francia, Spagna, Argentina, Russia, ecc.), musicoterapia e didattica strumentale specifica, ampio dibattito sulle riforme, allora in gestazione, delle scuole statali di ogni ordine e grado e dei Conservatori di musica.
Di particolare importanza il coordinamento delle Scuole di Musica, prima in Toscana e poi in tutta Italia, con l’istituzione nel 1985 dell’AISM (Associazione Italiana della Scuole di Musica).
Presidente del Centro di Ricerca e Sperimentazione per la Didattica Musicale (CRSDM) e della Associazione delle Scuole di Musica (AISM) fu, fin dalla fondazione di entrambi gli Enti, Mario Sperenzi che, con energia inesauribile e grande competenza culturale e politica, ne fu il fondatore e organizzatore.
Riprendendo in mano e rileggendo i 100 numeri che compongono la rivista, che si intrecciano strettamente con la vita dell’AISM (ora AIdSM), dopo 20 anni dalla chiusura definitiva del Centro e di beQuadro, e a più di un anno dalla scomparsa del suo fondatore e presidente, balza all’occhio la cura, la passione e la competenza di tutti coloro che hanno contribuito a darle vita e sostanza.
Grande attenzione, talora anche polemica, è dedicata alla riforma degli studi musicali e dei Conservatori. Non è certo una novità che l’insegnamento della musica, nel nostro Paese, sia sempre stato sottovalutato ed oggi, ancor più, riscuote un interesse decisamente inferiore rispetto all’importanza che la materia riveste. Senza alcun dubbio, sia per i giovani che per gli adulti, sarebbe necessaria una vera e propria rifondazione del modo di accostarsi all’universo sonoro che si manifesta in così tante forme e a diversi livelli.
Tornando alla storia di beQuadro nel n. 1 della rivista, allora bollettino trimestrale, vengono chiarite le intenzioni e le finalità del CRSDM (Centro di Ricerca e Sperimentazione per la Didattica Musicale) e della rivista ad esso collegata.
Scriveva Luigi Tassinari, allora Assessore all’Istruzione e alla Cultura della Regione Toscana: L’obiettivo principale del Centro è quello di sviluppare l’analisi e la sperimentazione di metodologie nel campo della didattica musicale. Si propone quindi come istituzione autonoma che può offrire a chi opera nella scuola – ma non solo in essa – un utile punto di riferimento. […] Il Centro potrà svolgere una funzione utilissima di confronto e di bilancio di esperienze diverse, di mediazione culturale fra gli indirizzi delle Istituzioni produttive e l’effettiva funzione didattica della scuola, di favorire un’interazione consapevole fra proposte culturali e esigenze didattiche. (beQuadro 1, p. 3)
Inscindibilmente legato al Centro, beQuadro ebbe come Direttore responsabile Mario Sperenzi, dal primo all’ultimo numero, che scrive, in questo primo numero: Il Bollettino intende svolgere soprattutto una funzione informativa e non assumere il ruolo di una vera e propria rivista per la cui realizzazione, evidentemente, occorrerebbero ben altri mezzi e forze di quelli di cui attualmente il Centro dispone. D’altra parte però la dizione volutamente dimessa e limitativa di bollettino non deve trarre del tutto in inganno perché questa pubblicazione alcune ambizioni le ha e le manifesta, come si vede fin da questo primo numero. […] Il Bollettino acquista quindi, oltre alla più ampia funzione informativa che abbiamo accennato, anche una dimensione formativa come strumento diretto di diffusione delle problematiche risultanti dalle iniziative assunte dal Centro e rivolte appunto sia alla formazione di operatori, sia all’intervento su situazioni che, come quella della didattica, richiedono un confronto tra esperienze diverse, anche a livello internazionale, destinato a sollecitare poi una crescita complessiva. (beQuadro 1, p. 6)
Già dopo un anno di attività la sede del Centro, e della Rivista, è stabilita a Fiesole presso Villa La Torraccia, via delle Fontanelle, 24, San Domenico di Fiesole e non è inutile ricordare che il Centro è sorto grazie soprattutto all’impegno e al sostegno da parte di alcuni Enti Locali (la Provincia di Firenze, i Comuni di Fiesole e Firenze e la Scuola di Musica di Fiesole) e ha sempre operato in piena autonomia.
Tra i fondatori del CRSDM è indispensabile citare anche Fiorella Cappelli, che ne ebbe l’idea iniziale e ne fu direttrice dal 1982 al 1991 costituendo un punto di riferimento fondamentale per le innovazioni didattiche proposte e per i contatti internazionali che pose in essere.
Scrive Piero Farulli: Dal 1977 la Scuola di Musica di Fiesole proponeva all’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto degli enti locali la necessità dell’istituzione di un Centro che si dedicasse esclusivamente alla sperimentazione e alla ricerca sulle didattiche musicali. Le radici lontane scaturivano dalla lunga riflessione avviata proprio qui a Fiesole nel 1966 quando si creò, nello stolido immobilismo generale nei confronti della musica, il Comitato nazionale di “Musica e Cultura”. […] Le precise indicazioni scaturite dal comitato di “Musica e Cultura” hanno sempre guidato il nostro lavoro di questi anni portandoci alla precisa consapevolezza della necessità di dare il più ampio spazio possibile ad un serio lavoro di base, un lavoro che privilegi quella che è sempre stata la cenerentola della cultura musicale: la didattica. (beQuadro 2, p. 3)
Nei primi numeri della Rivista (Bollettino) viene dato ampio spazio alle relazioni sul Convegno Il comporre musicale nello spazio educativo e nella dimensione artistica che si tenne a Firenze nel maggio del 1981, organizzato dal CRSDM. Il Comitato Scientifico era composto da nomi prestigiosi della composizione musicale e della didattica: Bruno Boccia, Armando Gentilucci, Adriano Guarnieri, Albert Mayr, Romano Pezzati, Alvise Vidolin.
Gli Atti del Convegno, che suscitò grande interesse e molte polemiche, vennero poi pubblicati, sempre a cura del Centro, nel volume Il comporre musicale nello spazio educativo e nella dimensione artistica edito dal Centro stesso.
Nel 1985, Anno Europeo della Musica, dopo molte discussioni, convegni e incontri in Italia e soprattutto in Europa, il 27 marzo, a Palazzo Medici Riccardi, fu fondata l’AISM (Associazione Italiana della Scuole di Musica), che nell’intento di coloro che si erano adoperati per la sua realizzazione, andava nella direzione, sempre auspicata, di un coordinamento e di una sempre maggiore incidenza delle Scuole di Musica nella vita musicale italiana (v. beQuadro 18/19, p. 4). Nel Numero della rivista 18/19 è pubblicato lo Statuto dell’Associazione e la composizione del Comitato Direttivo dell’AISM. Fra i componenti risultano i responsabili della Scuole di Musica di Fiesole (Piero Farulli), Castagneto Carducci (Veleda Poeta), Roma (Angelo Fusacchia), Milano (Sergio Marzorati), Caltanissetta (Raffaele Vinci), Firenze (Mario Sperenzi e Fiorella Cappelli).
John Paynter – Bolzano 1999
Nel 1983 ha inizio un’intensa collaborazione con John Paynter, uno dei più grandi didatti del periodo, compositore e clavicembalista, docente all’Università di York in Inghilterra. Paynter ha svolto un ruolo cardine nello sviluppo della didattica musicale moderna in Inghilterra e i suoi incontri e seminari a Fiesole e, successivamente a Bolzano, hanno costituito una vera svolta nella concezione della composizione musicale come strumento di educazione musicale sia per gli addetti ai lavori che per gli studenti delle scuole di musica. Secondo le teorie esposte e dimostrate dal docente, uno degli obiettivi principali del lavoro dell’insegnante è proprio quello di rivestire una funzione di coordinamento dei gruppi di studenti che si pone nella situazione non di giudicare il valore estetico o la validità assoluta delle scelte fatte, ma fare osservazioni sulla coerenza di queste scelte rispetto al progetto iniziale, sulla scelta e l’uso del materiale sonoro. Importante, secondo il docente, è soprattutto che i ragazzi imparino a controllare la materia sonora, nel senso di saper scegliere un’idea musicale, giocare con questa e svilupparla in modo da strutturare un discorso compiuto.
Questa, in brevissima sintesi, l’intenzione che sottende alle attività proposte e sperimentate nel corso dei seminari con i docenti e gli allievi.
Il concetto di “creatività” assume così un significato molto più ampio rispetto a quello che normalmente si intende e non viene solamente ristretto all’ambito artistico. Esso si estende alla capacità, che tutti possediamo, di intraprendere strade nuove e personali, accrescendo la fantasia, e di “comporre” ampliando, in tal modo, gli orizzonti nei confronti delle strutture musicali.
Forse non è inutile ricordare che, fino alla fine dell’800, tutti gli strumentisti, ed in particolare i grandi compositori (da Bach a Liszt, da Mozart a Chopin, per tacere di tutti gli altri) fossero degli straordinari improvvisatori, ma nel Novecento ed ancor più nel nostro secolo questa prassi esecutiva sia rimasta patrimonio quasi soltanto dei jazzisti e la musica colta si sia indirizzata sempre ed unicamente verso l’esecuzione di musica già scritta. John Paynter evidentemente, da studioso del clavicembalo e della musica barocca, voleva incoraggiare, fin dai primi anni di studio, la capacità di comporre musica anche in modo estemporaneo e creativo.
La rivista beQuadro dedica ampio spazio alle attività organizzate a Fiesole e, come già detto, successivamente a Bolzano.
*(v. Scritti di Paynter in parte dedicata)
Molti sono gli argomenti trattati in questi anni di intensa attività e, ovviamente non è possibile dar conto di tutti: ci limiteremo quindi ad indicare le linee di tendenza e gli avvenimenti che si possono ritenere più significativi, almeno a nostro discutibile giudizio.
Il n. 13 di beQuadro (Numero speciale) si intitola Progetto di strutture di formazione musicale per il territorio dell’Alto Mugello, Mugello e Val di Sieve.
Sylvana Grünberg e Franco Ravagnani
Il progetto, assolutamente originale, fu elaborato dal Centro su incarico della Comunità Montana dell’Alto Mugello, Mugello, Val di Sieve e della Provincia di Firenze a cura di Fiorella Cappelli e Dorotea Vismara.
(v. documentazione allegata).
Direttori del Centro di Ricerca e Sperimentazione per la Didattica Musicale
1982-1991 Fiorella Cappelli
1991-1997 Michele Ignelzi
1997 – 1998 Sergio Miceli
1999 – 2001 Commissione per la programmazione: Ferruccio Barbetti, Federica Felici, Sylvana Grűnberg
2002 – 2003 Commissione per la programmazione: Federica Felici, Sylvana Grűnberg
Biblioteca e Emeroteca del Centro di Ricerca e Sperimentazione per la Didattica Musicale
La biblioteca ed emeroteca del CRSDM è stata la prima e forse unica in Italia per quanto si riferisce agli studi di pedagogia e didattica musicale.
Il patrimonio bibliografico raccolto è stato presentato nei numeri 17, 46/47, 49/50 e 53/54 della rivista. La catalogazione del materiale ha avuto inizio nell’ormai lontano 1985 a dimostrazione del grande interesse dei responsabili dell’istituzione per l’aspetto squisitamente culturale e per consentire a tutti gli interessati di avere accesso alle pubblicazioni di maggior peso in ambito musicologico.
A questo proposito Mario Sperenzi sottolinea come La biblioteca che il Centro è riuscito a costituire rappresenta uno di quegli investimenti di denaro pubblico del quale ci sentiamo a buon diritto molto orgogliosi perché esso va nel senso della crescita culturale e civile del paese.
Attualmente la biblioteca del Centro si trova nei locali dell’Archivio Comunale del Comune di Fiesole.
È presente in Internet con la denominazione “L’archivio del Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale” – Introduzione e inventario.
Tappe significative dell’Attività del CRSDM e di beQuadro
1985 Anno Europeo della Musica – Didattica della storia della musica
a cura di Sergio Miceli e Mario Sperenzi. Convegno internazionale (Firenze, 29 novembre – 1 dicembre 1985). Atti pubblicati da Leo Olshki, 1987
Lo scopo del convegno, così come era stato dichiarato dagli organizzatori, che si erano avvalsi della consulenza di un qualificato Comitato scientifico, era quello di riunire, per la prima volta in Italia, un nutrito gruppo di studiosi italiani e stranieri a discutere sui problemi posti dall’insegnamento ella Storia della musica in ogni ordine e grado di scuole statali, nell’educazione permanente, negli istituti musicali professionali e nel curriculum di interpreti ed educatori, avendo riguardo, naturalmente, a problemi di ordine generale concernenti l’insegnamento delle discipline storiche, della Storia della musica in particolare. (Mario Sperenzi)
1990 Quaderni Regionali
La musica in Toscana – a cura di Mario Sperenzi, Fiorella Cappelli, Anna Maria Fabbrini, Edito da CIDIM
Il volume, che fa parte della Collana sulla organizzazione musicale nelle regioni italiane (a cura di Marcello Ruggeri), in collaborazione con il Centro di Ricerca e Sperimentazione per la Didattica Musicale di Fiesole, si articola in una esaustiva ricerca, corredata di molti dati e grafici, sulla politica musicale in Toscana, sul sistema produttivo e distributivo, sui comuni e l’attività musicale, sul sistema formativo, le scuole di musica e i complessi corali e bandistici oltre alle scuole e i seminari di danza.
Vengono inoltre prese in esame le strutture relative ai beni musicali: biblioteche e archivi, musei, organi storici, archivi etnofonici, mediateche.
Non manca una sezione dedicata ai Teatri, ai Centri e alle Associazioni di ricerca, all’editoria musicale e alla musica, la radio e la televisione.
Il volume, che consta di ben 657 pagine, fa veramente il punto della situazione, fino alla fine degli anni ‘80, della complessa realtà toscana nell’ambito delle attività musicali e teatrali.
1990-91 Corso biennale di formazione professionale per operatori musicali.
Con qualifica di coordinatore di strutture musicali e attività di produzione e distribuzione musicale. Fiesole, giugno/dicembre.
Il corso, della durata di un biennio, è finalizzato a far acquisire agli allievi le conoscenze organizzative, tecniche e amministrative relative all’attività di promozione e gestione delle strutture formative e di spettacolo musicale. L’operatore musicale è una nuova figura professionale destinata a coadiuvare gli Enti Locali nella direzione artistica e didattica delle strutture preposte alla formazione generalizzata e le istituzioni di produzione e distribuzione musicale. E’ prevista una scelta di indirizzo nei due principali settori di formazione.
1989-2004 Formazione e aggiornamento dei docenti dell’Istituto Musicale di Bolzano dal 1989 al 2004
*(v. parte dedicata)
Alvaro Company – Bolzano 1990
Praesidium EMU – Bolzano 2002
Conferenza John Paynter- Sala Consiglio provinciale Bolzano
Musica Contemporanea
Come si può considerare da quanto presentato risulta evidente come l’attenzione alle novità dei percorsi pedagogici e didattici fu sempre molto significativa nelle attività proposte dal Centro, attenzione che si estese sempre anche alla produzione artistica contemporanea. Molti i compositori con i quali il Centro ha collaborato fin dal primo Convegno Il comporre musicale nello spazio educativo e nella dimensione artistica: si possono ricordare solo alcuni da Armando Gentilucci a Albert Mayr, da Valerj Brainin a Vinko Globokar. Il numero speciale di beQuadro 94/95 è stato dedicato al centenario di Luigi Dallapiccola e molti articoli della rivista a Goffredo Petrassi e Luigi Nono.
ISTITUTO MUSICALE VIVALDI BOLZANO
Per l’Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano il CRSDM ha costituito, in questi oltre 15 anni di stretta collaborazione, un interlocutore valido ed indispensabile per elaborare le linee guida di una didattica nuova che tenga sempre conto dell’esigenza della qualità e della validità di fondo dell’insegnamento. È anche evidente la necessità di un aggiornamento continuo per adeguare l’insegnamento ai tempi odierni e a tutte le novità che li caratterizzano.
Sede Istituto Musicale Vivaldi – Bolzano
Elettra Vassallo, Sergio Miceli, Mario Sperenzi Castel Mareccio – Bolzano – 1997
1998 Convegno internazionale “Musica come ponte tra i popoli”
(Bolzano, 5-7 novembre 1998).
Progetto e consulenza scientifica del CRSDM
Atti a cura di Giuliano Tonini, pubblicati da LIM (Libreria Musicale Italiana
Mario Sperenzi, Franco Ravagnani – Bolzano 1998